
Historic Seligman Sundries – Seligman (Arizona)
“Seligman non esisterebbe senza la Route 66.
E la Historic Route 66 non esisterebbe senza Seligman.”
Roger Naylor, scrittore
Seligman è senza dubbio una delle cittadine più conosciute della Route 66 ed è anche tra le più amate dagli appassionati della vecchia highway.
E’ la più conosciuta soprattutto per la sua collocazione geografica che la pone nelle vicinanze del Grand Canyon e quindi rappresenta un punto di passaggio per coloro che visitano il famoso parco e proseguono il proprio viaggio verso Los Angeles.
Sono in molti che, attratti dal fascino che il nome “Route 66” trasmette, decidono di attraversare la piccola cittadina dell’Arizona anche solo per immergersi un po’ in un mondo così famoso ma del quale a volte non ne sanno molto.
Molti se ne appassionano e magari decidono di percorrere per intero la vecchia highway in uno dei loro viaggi futuri, altri, probabilmente con gli occhi ancora pieni delle bellezze dei parchi che hanno appena visitato ed ignorando quasi del tutto la sua storia e quella della strada che l’attraversa, non la capiscono e la denigrano.
Seligman è una città ferroviaria, come tante, quasi tutte le comunità che si trovano lungo la Route 66.
E’ nata nel 1886 con il nome Prescott Junction e si trova nella Yavapai County.
Il nome Prescott Junction deriva dal fatto che, in quegli anni, rappresentava il crocevia tra la ferrovia che collegava la cittadina di Prescott e la linea ferroviaria principale della Atlantic & Pacific Railroad.
La compagnia ferroviaria in quegli anni decise di spostare molte sue infrastrutture a Prescott Junction e per questo motivo la cittadina cominciò a fiorire.
Una decina di anni più tardi Prescot Junction diventò Seligman, in onore dei fratelli Seligman, tra i maggiori azionisti della ferrovia.
Seligman, come altre cittadine lungo questo tratto della Route 66, era originariamente attraversata dalla Beale’s Wagon Road (vedi “Beale’s Wagon Road” per approfondimenti), che successivamente diventò National Old Trails Highway ed infine, nel 1926, U.S. Highway 66 (“Doveva chiamarsi 60”).
Seligman è la città natale di uno dei personaggi più amati della Route 66, Angel Valadez Delgadillo (vedi “Angel Delgadillo”), un uomo chiave per la rinascita della Route 66 e per la sua trasformazione in una delle mete più popolari dei viaggi negli USA.
Seligman ha conosciuto momenti di forte crescita economica, grazie alla concomitante presenza della Route 66 e della ferrovia.
Come racconta Angel Delgadillo, c’erano momenti nei quali era addirittura impossibile attraversare la strada, la Route 66, da un marciapiede all’altro per l’enorme quantità di automobili che, soprattutto durante il periodo di chiusura delle scuole, passava per Seligman.
Tuttavia tutto cambiò nel Settembre del 1978 quando, con l’apertura della Interstate 40 nei pressi di Seligman, il traffico automobilistico che attraversava la piccola comunità dell’Arizona si interruppe. Fu come se qualcuno avesse chiuso un cancello lungo la Route 66.
In concomitanza con l’apertura della I40 anche le infrastrutture della ferrovia a Seligman vennero chiuse.
Fu la sua definitiva condanna a morte.
Ed è qui che entra in gioco la testardaggine di Angel Delgadillo che, insieme ad altri gestori di locali della zona, costituì quella che di fatto fu la prima associazione legata alla Route 66 (la “Route 66 Association of Arizona”), attraverso la quale iniziò a coinvolgere le autorità dello stato dell’Arizona con l’obiettivo di rivitalizzare la sua Seligman evitandole quella che appariva come una fine inevitabile.
Dopo anni di battaglie e di sofferenza (“non avevamo niente da mettere sul piatto per mangiare in quei 10 anni” mi raccontava Angel in uno dei miei incontri con lui), lo stato dell’Arizona, nel 1987, riconobbe il tratto tra Kingman e Seligman come strada dall’interesse storico: “Historic Route 66”, il primo tratto della vecchia highway a fregiarsi di quel nome.
Ci sono molti locali storici a Seligman.
Il Copper Cart, il locale dove si riuniva l’associazione di Angel (oggi diventato Route 66 Motoporium) con la sua bellissima insegna o l’Historic Seligman Sundries, il locale più vecchio della comunità, un bellissimo gift shop (visibile anche nel video della canzone “Spicifrin boy” di Zucchero) che è stato negli anni un cinema, un trading post ed una sala da ballo.


Per non parlare dei numerosi, splendidi motels storici.



Molti, tra coloro che non hanno mai percorso interamente la vecchia highway, pensano che tutta la Route 66 sia come Seligman.
La Route 66 è lunga quasi 4000Km, attraversa 8 stati molto diversi tra di loro ed ognuno di essi fornisce alla strada il suo imprinting.
Mi sento di dire che, relativamente all’Arizona, Seligman è la cittadina che meglio di altre riesce a dare l’idea di cosa abbia rappresentato la Route 66 da quelle parti, sia negli anni del suo boom che in quelli del suo declino.
E lo fa senza artificiosi espedienti come accade, ad esempio, per altre cittadine non molto distanti.
Seligman è stata una cittadina fondamentale per la rinascita dell’interesse intorno alla Route 66 e la presenza di Angel Delgadillo, con i suoi racconti ed il suo contagioso sorriso che dona serenità e gioia, la rendono un riferimento imprescindibile per conoscere la storia della vecchia highway.
Lo staff di Cars, il film di animazione della Pixar del 2006, ha attinto a piene mani da Seligman e soprattutto dai racconti di Angel.
Seligman è un concentrato di passione, di resilienza e di visione ottimistica del futuro.
Una cittadina data per spacciata che con forza ha saputo reinventarsi per non morire.
Esperienza personale:
Sono arrivato la prima volta a Seligman in un tardo pomeriggio di settembre, dopo un copioso acquazzone che a Flagstaff, da dove provenivo, aveva assunto la forma di una violenta grandinata.
La strada, che per gran parte di quel tratto (ad eccezione dello sterrato di Parks) è la I40, era coperta di bianco e la percorsi a bassa velocità per paura di sbandare.
Anche lo sterrato di Parks era ai limiti della praticabilità per via della pioggia, ma nonostante ciò non me la sentivo di lasciarlo e lo percorsi per intero fino a Williams.
In prossimità di Seligman, poche miglia ad ovest di Ash Fork per la precisione, si lascia definitivamente la I40 che in Arizona, fin dal confine con il New Mexico, ha sostituito la vecchia highway, per imboccare quello che è il tratto continuo più lungo della Route 66 che ci accompagnerà fino al confine con la California.
Torna la Route 66, quella che ti ruba il cuore, quella che da queste parti è un infinito rettilineo circondato da paesaggi aridi, ma non ancora estremi come quelli che si incontreranno più avanti in California.
A Seligman, quella volta, soggiornavo allo Stagecoach 66, uno dei bellissimi motels storici ancora operativi in città.
Il primo impatto con la comunità fu subito piacevole.
Sono tornato a Seligman altre volte, in totale 5, ed ogni volta la sua atmosfera colorata e gioiosa mi ha contagiato.
Fondamentale per Seligman, per la Route 66 ed uno dei motivi delle mie scorribande nella piccola cittadina dell’Arizona è la presenza di Angel Delgadillo, un meraviglioso personaggio che ho avuto il privilegio di incontrare 3 volte.
Oltre agli incontri con Angel, adoro percorrere a piedi la Route 66 entrando nei locali che si trovano ai suoi lati: il Motoporium, il Seligman Sundries, ho mangiato al Roadkill Cafe, dove ho gustato uno degli hamburger più buoni della Route 66, al Roadrunner Cafè, allo Snow Cap del defunto fratello di Angel, Juan Delgadillo (venuto a mancare nel 2004); oggi il locale è gestito da John, il figlio di Juan, ed è impossibile restare impassibili di fronte alla sua simpatia.





Seligman è sempre nel mio cuore, è uno dei simboli della resurrezione della vecchia highway e come lei non morirà mai.
“Quando nel 1978 siamo stati bypassati dalla interstate, alcune attività hanno iniziato a risentirne pesantemente, è iniziata una lotta per la sopravvivenza e quelle più forti ce l’hanno fatta. Abbiamo aspettato che il mondo ci riscoprisse, che prendesse coscienza che la Route 66 non era stata completamente distrutta.
Abbiamo formato la nostra associazione. Abbiamo avuto un primo incontro al Copper Cart. Fu coinvolta gente di Kingman, Truxton, Oatman e di altre comunità di questo tratto della Route 66.
Ben presto abbiamo iniziato a vedere i risultati di questo nostro impegno: molte persone iniziarono ad uscire dalla interstate per tornare nelle nostre città e lungo la vecchia highway.
Molta gente sta ancora arrivando.
E credo che lo farà sempre.”
Angel Delgadillo, The Guardian Angel of Route 66.



























Un breve video con Angel Delgadillo: