Tratto | Tulsa – Cuba |
Data | 30 Agosto 2019 |
Hotel | Wagon Wheel Motel |
Km Percorsi | 579,5 |
Anche a Tulsa mi sono svegliato presto.
Nonostante sia una città molto grande, il tratto che scorre davanti al Desert Hills, la vecchia US 66 denominata 11 Str., ha un fascino molto forte.
Il cielo era minaccioso e la mattina presto avevo ricevuto un paio di messaggi di allerta flash flood che in realtà, fortunatamente, non c’è stato.
Ho trascorso parecchio tempo li fuori al motel a scattare foto alla sua splendida insegna, è davvero una delle più belle della vecchia highway.
Alla partenza, appena entrato nella reception per restituire le chiavi, la titolare allunga le mani verso di me per porgermi un cuscino bianco con la serigrafia della splendida insegna del motel.
Io rimasi sorpreso e le chiesi se fosse per me e lei confermò.
È stato un gesto davvero carino, e non dovuto, da parte della splendida coppia di titolari, un gesto che fa capire bene di che pasta è fatta la gente della Route 66.
Sono rimasto li con loro a chiacchierare un po’ del motel e della difficoltà che molti dall’Italia (me compreso) hanno nel trovare una mail per prenotare; il titolare mi ha dato un biglietto da visita e mi ha ringraziato.
Prima di arrivare ad una delle tappe più attese del viaggio, sono rimasto ancora un po’ nella dormiente Tulsa per scattare qualche foto ai nuovi cimeli, lo Space Cowboy, un nuovo muffler man (o space man come più correttamente è identificato) ed alla nuova scultura posta in una delle rotonde del vecchio tratto della Route 66.
Ho ripreso il viaggio verso est, ma subito c’è quella che ho appena definito la fermata più attesa: la Blue Whale di Catoosa della mia amica Linda.
Sono arrivato li con il gift shop ancora chiuso e con nessun turista all’interno.
Dopo un po’ è arrivata Linda e mentre era intenta ad aprire il negozio l’ho salutata e lei mi ha chiesto da dove venissi.
Le ho risposto “Linda, ma non mi riconosci?”, e lei girandosi mi vede e mi viene incontro per abbracciarmi.
È stato molto divertente, ero sicuramente l’ultima persona che si aspettava di vedere li la mattina presto.
Sono rimasto con lei parecchio a parlare del futuro della Blue Whale, del suo futuro e di tante altre cose.
Ci siamo scattati diverse foto dopodiché ho ripreso il viaggio verso gli altri splendidi cimeli che questo tratto regala, su tutti la splendida Ribbon Road, affascinante come sempre.
E poi ancora Commerce con le sue splendide stazioni di servizio ed il Kansas con il Cars on The Route ed il bellissimo Rainbow bridge incastonato nei boschi il cui verde quel giorno era enfatizzato dalla pioggia caduta copiosa durante la notte.
E poi il Missouri, un altro stato il cui tratto della vecchia Highway lascia senza fiato.
Le fermate sono state come al solito numerose.
Una tappa veloce alla Gay Parita Gas Station di Paris Springs per consegnare a George e Barbara una foto scattata insieme l’anno prima, poi la ricerca dei cimeli meno conosciuti della Mother Road, come il John’s Modern Cabins, ma soprattutto lo Stonydell Artesian Well di Arlington.
Lo Stonydell Artesian Well, come si evince dal nome, è un pozzo artesiano il cui tubo, con l’effige della Route 66, affiora dal terreno.
Scorre ancora acqua da quel pozzo, che un tempo alimentava un resort che si trova li vicino e che ha il suo stesso nome.
La gente del posto ricorda ancora i bagni fatti in una piscina alimentata dall’acqua gelida.
E’ un cimelio da appassionati che io da anni volevo vedere.
Lo scorso anno la chiusura per lavori della I44 me lo impedì.
E’ infatti più facilmente raggiungibile dalla I44 (solo a pochi metri dalla strada) piuttosto che dalla Hwy D, il nome assunto oggi dalla Route 66, anche se parcheggiare sulla corsia di emergenza di una Interstate non è mai cosa tranquilla.
Ma, nonostante la pioggia tenue, non potevo non fermarmi per vederlo; finalmente.
La giornata si è conclusa con l’arrivo al Wagon Wheel Motel di Connie, era la mia seconda volta in quel motel, uno dei più belli della Route 66.
Dopo la cena al Missouri Hick Barbecue (preferisco di gran lunga il Four way) parte la consueta caccia alla foto più bella della splendida insegna del Wagon Wheel.
Quest’anno il motel era cinto da una luce blu, cosa che l’anno scorso non c’era.
Ho trascorso più di un’ora li fuori a scattare foto, quest’anno con una temperatura decisamente più fredda dell’anno scorso.
La giornata si è conclusa ancora una volta molto tardi, a notte fonda, con la mente piena di bellissimi ricordi.





















































































Le “dirette” video
Il nascondiglio di Bonnie e Clyde
Il Gasconade Bridge
La Gay Parita Gas station