“Have you slept in a Wigwam Lately?”
La Route 66 è stata una strada importante per gli Stati Uniti d’America, non solo per aver contribuito a rivoluzionare il modo di viaggiare degli americani, favorito dalla diffusione delle automobili, nuovi mezzi di trasporto alternativi al treno, ma lo è stata anche dal punto di vista commerciale.
La lotta stessa per l’assegnazione del nome nel 1926, ai tempi delle “Numbered highways”, che può sembrare trascurabile, nella realtà mise in evidenza la voglia sfrenata di coloro che erano interessati alla realizzazione della strada che avrebbe collegato Chicago a Los Angeles, di appropriarsi di un nome importante nell’ambito del nuovo piano di strade interstatali; inizialmente, infatti, quella strada doveva chiamarsi US 60, una highway il cui nome, terminando con uno zero, ne avrebbe evidenziato l’importanza.
Il nuovo piano di strade interstatali era un’occasione straordinaria per allargare i confini commerciali delle singole comunità attraversate ed usare un nome importante da spendere a livello federale era visto come un potente veicolo pubblicitario.
Erano tante le persone che, viaggiando lungo la Route 66 a bordo delle proprie fiammanti automobili, usufruivano dei servizi offerti dalle attività commerciali che pian piano nascevano lungo la strada, contribuendo in maniera determinante allo sviluppo economico delle numerose comunità presenti lungo il suo percorso.
Per distinguersi e per attirare la fantasia dei viaggiatori queste nuove attività commerciali utilizzavano strumenti bizzarri: I muffler men, le insegne al neon dalle forme e dai contenuti più svariati, i cartelli con slogan accattivanti.
Cars, il famoso cartone della Pixar, ha raccolto alcuni di questi strumenti di pubblicità, enfatizzando il lato bizzarro degli slogan.
Nel cartone è presente anche un motel la cui stravaganza è quasi un marchio di fabbrica: il Conocomodo, che, nella Route 66 reale, altri non è che il Wigwam motel.
Il Wigwam motel aveva, ed ha ancora, la caratteristica di disporre di camere dalla tipica forma dei teepee dei nativi americani seppur, in questo caso, realizzati in muratura.
Non è un motel esclusivamente legato alla storia della Route 66, ma di sicuro ne è diventato uno degli emblemi.
Ci sono 2 di Wigwams lungo la Route 66, uno a Holbrook in Arizona e l’altro tra San Bernardino e Rialto in California.
Ma in origine erano 7 i Wigwams in tutti gli Stati Uniti: 2 in Kentucky, uno in Alabama, uno in Florida, uno in Louisiana ed i 2 lungo la Route 66.
Ad oggi ne restano operativi solo 3 (2 della Route 66 ed uno in Kentucky), mentre gli altri sono stati demoliti; tutti i tre Wigwams sono inseriti nel registro nazionale dei luoghi storici.
Il primo Wigwam Village, questo era il nome ufficiale utilizzato negli anni del suo esordio, fu realizzato in Kentucky verso la metà degli anni 30 da Frank Redford, seguito da un secondo, sempre in Kentucky, 2 anni dopo il primo.
Frank, che per la forma stravagante del suo motel si ispirò, ovviamente, ai teepee dei nativi americani e ad uno stand di gelati che in gioventù aveva visto in California, registrò il brevetto che ne regolamentava la realizzazione e cominciò a costruirne altri in giro per gli Stati Uniti.
Sebbene la forma delle camere fosse, come detto, un evidente richiamo ai teepee dei nativi americani e non ai wigwams (costruzioni a forma di cupola), Frank preferì comunque utilizzare il nome Wigwam per i suoi motels.
Negli anni 50 un altro imprenditore, Chester Lewis, trovandosi in viaggio in Kentuky, rimase affascinato da quel curioso motel ed in seguito pensò di realizzarne uno in proprio.
Acquistò i diritti d’uso del nome e ne realizzò uno a Holbrook in Arizona, lungo la Route 66: il Wigwam N° 6.
Si racconta che all’interno di ogni stanza ci fosse una radio a monete e che nel contratto stipulato per l’uso del nome ci fosse una clausola che prevedeva che i soldi utilizzati dagli ospiti per ascoltarla sarebbero andati a Frank Redford, il detentore del progetto, come parte del pagamento delle royalties.
Un successivo Wigwam motel, il numero 7, fu realizzato, sempre da Frank Redford, verso la fine degli anni 40, al confine tra San Bernardino e Rialto in California anche questo lungo la Route 66.
Per quest’ultimo si racconta che la comunità di San Bernardino rifiutò di concedere l’autorizzazione alla sua realizzazione a causa della forma definita orribile e non adeguata all’architettura del posto da alcune influenti personalità della zona.
L’autorizzazione venne tuttavia concessa a patto che la struttura fosse stata realizzata fuori dal confine cittadino.
Il Wigwam Village era di solito costituito da 15 stanze a forma di teepee poste a semicerchio e da un teepee più grande al centro che aveva funzioni di lobby.
Faceva eccezione il Wigwam di San Bernardino/Rialto che disponeva di 19 teepee disposti in semicerchi concentrici.
Con la dismissione della Route 66, come molte attività lungo la vecchia highway, anche i 2 Wigwams entrarono in crisi.
Il Wigwam di Holbrook cessò l’attività nel 1974 e fu riaperto nel 1988 dai figli di Chester Lewis, il vecchio proprietario, che mantennero la configurazione originale sostituendo solo il teepee più grande, utilizzato in precedenza come lobby, con una costruzione più tradizionale.
Anche il Wigwam di San Bernardino/Rialto subì il contraccolpo della dismissione della Route 66, acquisendo anche una fama poco raccomandabile.
Per un certo periodo, infatti, le stanze venivano affittate ad ore e la cosa veniva pubblicizzata attraverso un cartello con lo slogan “fatelo in un Teepee”, il che era un chiaro suggerimento sul tipo di utilizzo che se ne sarebbe dovuto fare.
Nel 2003 il Wigwam di San Bernardino è stato acquistato da una famiglia di origine indiana che lo ha riportato a nuova vita; nel 2012 il motel è stato inserito nel registro nazionale dei luoghi storici.
Oggi entrambi i Wigwams sono stati restaurati e sono tornati a regalare sogni ai viaggiatori della Route 66, diventandone indiscutibilmente delle icone.
Ho dormito in entrambe le strutture ed è stata una bellissima esperienza.
Più spartano, essenziale ma dal fascino incredibile quello di Holbrook, più curato quello californiano, circondato da altissime palme, caratteristica piuttosto comune in questa zona degli USA, ed equipaggiato con una piscina.
I tramonti di Holbrook (in assoluto i più belli visti in occasione delle mie 4 volte lungo la Route 66) rendono lo scenario intorno al Wigwam motel assolutamente mozzafiato, mentre le luci intorno a quello in California esaltano il contrasto tra i coni ed il verde delle aiuole circostanti.


Entrambi, come detto, regalano emozioni che difficilmente si potranno dimenticare.
Per vivere in pieno un viaggio lungo la Route 66 è sempre opportuno scegliere di trascorrere la notte nei motels storici ed i Wigwams sono un vero e proprio tuffo nel passato.