“Da nessun’altra parte la Route 66 si sente a casa come in Oklahoma!”
Michael Wallis, scrittore
Oggi è stata una delle tappe più intense del viaggio.
Tanti km, tante cose da (ri)vedere, tanti minuti di video e tante foto.
Si è partiti da Amarillo con discreta lentezza, nonostante i tanti km che ci aspettavano, c’era praticamente tutta la Route 66 in Texas da percorrere con le sue splendide icone.
Lo slug bug ranch, una parodia del più famoso cadillac ranch, una realizzazione piuttosto recente, era in sostanza una forma di pubblicità per attirare i viaggiatori della I40 che il gestore di un trading post pensò di utilizzare.
Ma il trading post durò l’arco di un anno (dal 2002 all’anno successivo) mentre il suo Bug Ranch sopravvive ancora oggi e continua, nonostante la sua eccessiva eccentricità, ad attirare i viaggiatori della vecchia highway.
Anche stamattina eravamo un bel po’.
E poi il monumentale e sempre affascinante U-DROP IN, une delle più belle gas station della Route 66.
Attraversiamo in solitudine il confine ed entriamo nello splendido Oklahoma, giusto in tempo per consumare un ottimo hamburger al Tumbleweed Grill, il piccolo diner che si trova nel Water Hole #2 di Texola.
Masel, la proprietaria, un’artista che si è ritirata a vivere a Texola, non solo è una dolcissima persona (si è prestata con molta disponibilità ad una sorta di piccola intervista filmata che le abbiamo fatto), ma è anche un’ottima cuoca.
L’hamburger, con lo scudetto della Route 66 scolpito a fuoco sul pane, è tra i più buoni mangiati fino ad ora.
L’atmosfera è da totale relax, il silenzio regna sovrano in quella che lei stessa definisce con orgoglio una ghost town.
Dopo aver attaccato i miei consueti adesivi ho ripreso la strada verso est.
Erick è la immancabile tappa successiva. Da Harley.
Adoro quest’uomo, la sua goliardia, il suo essere così esagerato.
Ma come tutti i clown, cela tanta tristezza.
La perdita di Annabelle, sua moglie, non è mai stata del tutto superata.
Non so quante volte oggi l’abbia nominata.
Ma è stato comunque piacevole e divertente conversare con lui, stare agli scherzi, esagerare un po’ nel suo regno.
La strada da Sayre a Weatherford, e poi da Hydro a El Reno, è quanto di meglio la Route 66 sa offrire.
Cemento portland, cordoli laterali, il verde che la circonda.
Gli occhi ed il cuore ringraziano sempre quando si passa di li.
E poi ancora una volta la mia stazione di servizio preferita, quella di Lucille, la mamma di tutti noi viaggiatori della Route 66.
E’ sempre emozionante passare in quella che per 59 anni è stata la sua casa e il suo luogo di lavoro.
Ed infine, dopo tantissime emozioni sono di nuovo a Chandler.
Domattina mi vedrò con Jerry McClanahan (l’artista della EZ 66 For Travelers) e sua moglie Mariko, e sarà un altro splendido incontro.
E poi ce ne saranno ancora tanti altri, con le splendide persone della Route 66.