
“La Route 66 è un museo dei primi viaggi in automobile lungo 2400 miglia”
Russell A. Olsen, scrittore
Le è rimasta la denominazione “Standard Oil”, dal nome della compagnia petrolifera, fondata da John D. Rockefeller, il cui carburante fu venduto per primo nella stazione di servizio, anche se nel corso della sua vita sono stati venduti carburanti della Phillips 66 e Sinclair.
Fu realizzata nel 1932 da Patrick O’Donnell con l’intenzione di affittarla successivamente al figlio.
Anche questa stazione di servizio, come la Ambler’s Texaco di Dwight, è stata realizzata su disegno della Standard Oil, una linea guida che forniva alle stazioni di servizio un’estetica che ricordava delle piccole case con porticato (vedi “Le Gas Stations“).
Era una tipologia di impianto molto popolare tra le gas stations di quegli anni.
Negli anni ’40, lungo il tratto di Route 66 nei pressi di Odell, erano presenti diverse stazioni di servizio che alimentavano una forte concorrenza, ma il traffico dei viaggiatori della vecchia highway forniva comunque sostentamento per tutti.
Fu proprio in questo periodo che, per rendere la stazione di servizio più attrattiva, il locale venne ampliato per ospitare un garage dove si fornivano servizi di riparazione auto.
Fu una scelta vincente poichè durante la fase di dismissione della Route 66 la sua presenza contribuì a prolungare la vita dell’impianto.
Nella seconda metà degli anni 40 la Route 66 venne ampliata, diventando una strada a 4 corsie e, soprattutto, venne spostata più ad ovest rispetto al percorso originale, aggirando Odell e la Standard Oil Gas Station.
Fu un’iniziativa molto diffusa in Illinois in quegli anni; si potranno infatti notare durante il viaggio diversi cartelli stradali che indicano di lasciare la strada che si sta percorrendo (il nuovo tratto di Route 66 ) per prendere i vecchi tratti che entrano all’interno nelle comunità.
Molte stazioni di servizio entrarono in crisi (così come tante altre attività commerciali) ma la Standard Oil Gas Station, grazie alla sua officina meccanica, ha continuato ad essere operativa ed a vendere carburante fino al 1967.
Nello stesso anno l’attività fu venduta a Robert Close che l’ha gestita come carrozzeria fino al 1999 quando fu rilevata dalla comunità di Odell che, dopo un accurato restauro, l’ha resa il welcome center della piccola cittadina; nel locale è anche presente un gift shop e, nel garage adiacente l’ufficio, c’è un piccolo museo con reperti dell’epoca.



Nel 1997 la stazione di servizio è stata inserita nel registro nazionale dei luoghi storici.
Esperienza personale
Ho visitato 5 volte anche la Standard Oil Gas Station, avendo percorso altrettante volte il tratto di Route 66 in Illinois.
Poco prima della stazione di servizio ce n’è un’altra (del resto negli anni d’oro nei pochi km di Odell ce n’erano una decina), la Mobil Station, molto meno appariscente della Standard Oil ma che mi appassionava per la presenza di una splendida Chevrolet del 1941, parcheggiata di fianco ad una vecchia pompa di benzina.
Una delle foto che ho scattato a quella macchina, durante uno dei miei viaggi lungo la vecchia highway, l’ho stampata su tela è l’ho appesa nel mio salone.



Già a partire dal 2018, la bellissima Chevrolet è stata purtroppo sostituita da un furgone molto meno attraente.

Anche nel caso della Standard Oil Gas Station, i miei ricordi più belli sono legati al Red Carpet Corridor del 2017.
Ricordo una colonna di Ford Model A che percorrevano la vecchia highway e si fermarono proprio di fronte alla Standard Oil Gas Station.
Ne approfittai per diversi scatti e per ammirare quei gioielli.



All’interno della gas station i volontari sono sempre molto gentili e disponibili.
Un registro per le firme è, come sempre, a disposizione; accanto a questi diari mi piace sempre trascorrere un po’ di tempo alla ricerca delle mie precedenti registrazioni.
E spesso mi è capitato di trovarle.
Accedendo al gift shop c’è il vano più grande, quello che era adibito a carrozzeria e che oggi ospita un po’ di articoli in vendita nel gift shop e vecchi oggetti della stazione stessa.
Fuori c’era molta gente che si divideva tra il porticato e la visione delle splendide Ford parcheggiate davanti.

La mia ultima visita nel 2019 fu senz’altro più tranquilla.
Arrivai nel tardo pomeriggio, pochi istanti prima della chiusura del gift shop.
Giusto il tempo di acquistare qualcosa, scambiare 4 chiacchiere con la signora che quel giorno era dietro al bancone e di attaccare i miei adesivi ad una delle finestre.

Un viaggio lungo la Route 66 è un viaggio nel tempo ed a me piace terribilmente perdermi con i pensieri immaginando quegli anni in cui la Route 66 era la Main Street of America.
Anni che non ho vissuto ma che in molti mi hanno raccontato e quando sono li, se chiudo gli occhi, posso sentirne perfino il profumo mentre ascolto il suono dolce della vecchia highway.




