Route 66. Stonydell Artesian Well – molto più di un semplice tubo di ferro

Pubblicato: luglio 10, 2021 in Route 66

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Si dice, a ragione, che gli americani abbiano l’innata propensione al business.

Dispongono della straordinaria capacità di generare valore anche da cose che in apparenza non ne hanno.

Non hanno una storia vecchia come la nostra, ma negli anni si sono attrezzati per attrarre turisti valorizzando quelle poche cose storiche di cui dispongono e tra queste la Route 66 è oggi sicuramente una delle più popolari.

Certo, hanno tanti bellissimi parchi naturali che attraggono milioni di persone ogni anno, ma generare turismo con i parchi è facile, lo è un po’ meno con la Route 66.

Le costruzioni storiche lungo la Route 66 non sono particolarmente vecchie, parliamo al massimo di 100 anni, ma raccontano storie bizzarre, storie commoventi, storie di vita quotidiana, storie di gente con la quale si crea inevitabilmente empatia.

La Route 66 è piena di piccoli simboli apparentemente insignificanti, ma che hanno sempre qualcosa da raccontare.

E questi racconti affascinano e finiscono per attrarre l’attenzione dei viaggiatori.

Ed è questo il caso di un tubo di ferro, lo Stonydell Artesian Well di Arlington in Missouri, un tubo che spunta dal terreno, collegato ad un pozzo artesiano, con uno scudetto della Route 66 impresso sopra e dal quale sgorga dell’acqua gelida.

Un semplice tubo di ferro quindi.

Un tubo di ferro in un luogo nascosto in mezzo alla boscaglia tra la vecchia US 66 e la nuova I44, un’ossessione per molti appassionati della vecchia highway, ed un’ossessione anche mia, un posto che desideravo ardentemente visitare da tempo e che finalmente, nel 2019, sono riuscito a farlo.

Cenni storici.

La storia di questo piccolo tubo è strettamente legata a quella di un resort del Missouri molto popolare tra gli anni 30 e gli anni 60 : lo Stonydell Resort.

La struttura fu costruita nel 1932 ai due lati di quella che da pochi anni era diventata la US Highway 66.

Era una sorta di grande parco acquatico, con una piscina alimentata dall’acqua che sgorgava da 3 pozzi artesiani adiacenti.

Tutta la struttura, piscina e resort, era realizzata prevalentemente in pietra locale, recuperata dalle colline intorno ad Arlington e portata in loco da una slitta trainata da un cavallo al costo di un dollaro al giorno.

La costruzione principale era alta tre piani e la piscina era lunga circa 30 metri per 13 metri di larghezza ed aveva una profondità di quasi 4 metri.

Disponeva anche di una piccola cascata e di diversi punti dai quali gli avventori potevano tuffarsi.

L’acqua della piscina era gelida, e questo è uno dei ricordi più vividi di coloro che a quei tempi la frequentavano.

Acqua gelida che veniva anche venduta agli ospiti per dissetarsi, poichè era vietata l’introduzione di bottiglie di qualsiasi genere all’interno del resort.

Il costo per accedere alla piscina era di 50 centesimi per gli adulti e 35 per i bambini.

All’interno della struttura trovava inoltre posto un ristorante ed addirittura una fermata dell’autobus.

Era decisamente bello lo Stonydell, assiduamente frequentato dalla gente del posto e dai viaggiatori della Route 66.

Il traffico della nuova highway, la Route 66 appunto, unito alla vicina caserma di Fort Leonard Wood, contribuirono a rendere estremamente popolare questo resort, soprattutto durante gli anni della guerra.

I weekend vedevano la struttura sempre molto affollata al punto che spesso si rendeva necessaria la presenza della polizia per regolare il traffico lungo la Route 66, ostacolato dalle tante automobili parcheggiate in prossimità del resort.

Si tenevano parties, eventi mondani ed anche matrimoni all’interno della struttura ed erano tante le personalità di quegli anni che la frequentavano: personaggi del mondo dello spettacolo, attori ed altre celebrità sceglievano di trascorrere momenti di relax al resort.

Negli anni 50 il dipartimento dei trasporti del Missouri ampliò la Route 66, realizzando un nuovo tratto a doppia corsia per trasportare il traffico dei viaggiatori diretti ad est, ed il resort fu quindi stretto in un abbraccio dalla popolare highway.

Nel 1954 il resort cambiò proprietario, ma il successo proseguiva inarrestabile.

Tutto sembrava procedere per il meglio fino a quando, nel 1965, la struttura fu acquistata dal dipartimento dei trasporti del Missouri che intendeva farne una sorta di sede operativa per la realizzazione di una nuova strada interstatale.

Il dipartimento decise di abbattere lo Stonydell Resort per costruire quella che sarebbe diventata la Interstate 44.

Ancora una volta, come è spesso accaduto nella storia della vecchia 66, la voglia di nuovo, di moderno ha chiuso un’epoca lasciando solo rovine e sogni infranti.

Oggi, infatti, del resort non rimangono che pochi ruderi in pietra ed in legno posti all’interno di un campo recintato, e, soprattutto, un piccolo, prezioso tubo, lo Stonydell Artesian Well, uno dei pozzi artesiani che per anni ha fornito la sua acqua ghiacciata a quel resort.

Esperienza personale.

Ogni volta che organizzo un viaggio lungo la Route 66 cresce in me la passione per questa strada e la voglia di andare oltre i cimeli più popolari che sono alla portata di tutti.

Cerco i cimeli più nascosti, quelli meno conosciuti, ma che sanno fornire tasselli importanti nella ricostruzione della storia della Route 66.

Lo Stonydell Artesian Well è decisamente uno di questi.

Insieme al Painted Desert Trading Post ed alla Shaffer Spring Bowl, entrambi in Arizona, lo Stonydell Artesian Well è uno di quei cimeli che sono felice di aver visitato, sono il fiore all’occhiello dei miei viaggi lungo la Route 66.

Lo seguivo da anni, avevo tracciato la zona dove si trovava, cosa non semplicissima perché all’epoca non avevo molte informazioni ed ho quindi dovuto stimare la sua posizione sulla mappa.

La prima volta ci ho provato nel 2018, in occasione del mio 4° viaggio lungo l’intero percorso della Route 66, ma quel giorno pioveva e la I44 era bloccata per lavori.

Raggiungerlo dalla vecchia Route 66 (oggi Hwy D) era troppo complicato.

Si trova in mezzo ad un piccolo bosco che separa la I44 dalla Hwy D, ma dalla parte di quest’ultima bisogna attraversare un paio di piccoli torrenti, e la pioggia quel giorno non facilitava certamente il compito.

È molto più comodo raggiungerlo dalla I44.

Ma, come dicevo, quel giorno era impossibile perfino entrarci ed a malincuore mollai e mi diressi verso Cuba al Wagon Wheel Motel per trascorrere la notte.

Dentro di me ero comunque certo che, sebbene non ci avessi ancora seriamente pensato, l’anno successivo sarei passato di nuovo da quelle parti.

Ed in effetti fu così.

Nel 2019 ho organizzato un viaggio nel sud degli Stati Uniti con rientro a Chicago da Tucumcari attraverso la Route 66, percorsa ancora una volta eastbound.

Anche il giorno che mi trovavo in zona c’era una leggera pioggia, ma la I44 era fortunatamente libera.

Lasciai la Route 66 per prenderla e, grazie al navigatore ed alle mie mappe, in corrispondenza del punto nel quale avevo segnato la presenza del “tubo”, parcheggiai la macchina sulla corsia d’emergenza.

Devo ammettere che non ero proprio tranquillo, le macchine sfrecciano a velocità folli sulla intestate e lasciare la macchina li non mi dava molta tranquillità.

Ma alla passione non si può abdicare.

Mi addentrai nella piccola boscaglia e da subito scorsi quel tubo dal quale fuoriusciva un rivolo d’acqua.

Ho scattato foto esclusivamente col telefonino poiché avevo necessità di avere le mani libere per districarmi tra le erbacce.

Ho trascorso una decina di minuti li davanti, guardandomi intorno, ascoltando l’acqua che defluiva da quel tubo, mentre un piccolo ruscello scorreva verso la vecchia highway.

Questo è un breve video che ho girato davanti allo Stonydell Artesian Well.

Finalmente ci ero riuscito ed è stata una bella sensazione.

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Uscito da li ho ripreso la vecchia 66 per dirigermi verso quello che resta del resort, che comunque avevo già visto nelle precedenti occasioni.

Si fa fatica ad immaginare quel posto affollato di gente, oggi non c’è altro che silenzio e desolazione.

Ma il contatto con quello che resta dei cimeli storici della Route 66 regala sempre belle sensazioni, nonostante l’amarezza che spesso si prova nel vederli in stato di abbandono.

Per chi non è un appassionato della Route 66 tutto questo potrebbe non avere senso, ma per me, che adoro questa strada, scovare cimeli come il pozzo dello Stonydell è stato importante.

Parafrasando Michael Wallis, lo straordinario cantore della Mother Road, “scovare cimeli come questo è parte dell’avventura”, e, per quanto mi riguarda, è una parte importante dei miei viaggi lungo la US Highway 66.

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Il tubo dello Stonydell Artesian Well

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