Tratto | Nashville – Memphis |
Data | 18 Agosto 2019 |
Hotel | Motel 6 Memphis Downtown |
Km Percorsi | 399,8 |
E’ stata una nuova giornata di viaggio che mi avrebbe condotto a Memphis.
Dovevo fare presto perché nel pomeriggio, alle 15, era previsto l’ingresso a Graceland, la villa di Elvis.
Ho prenotato la visita prima di partire per evitare che, una volta li, avessi dovuto accontentarmi di un orario che poteva non andarmi bene.
Per raggiungere Memphis si doveva prevalentemente percorrere la I40, la stessa odiata I40 responsabile della “morte” della Route 66 e che oggi corre spesso parallela alla vecchia highway nella sua parte centro occidentale.
La parte est della I40 non è molto diversa da quella che affianca la Route 66, come non è diversa dalle altre alienanti interstates.
Ma questa volta il viaggio on the road non era importante, la strada, come detto, era un semplice tramite verso Memphis.
Sono arrivato in città, come previsto, abbastanza presto e quindi ne ho approfittato per anticipare la visita ad un altro monumento mondiale della musica: il Sun Studio.
Vedere la sagoma della chitarra agganciata alla facciata è stato emozionante, è come quando incontri una persona che ammiri e che prima di allora hai visto solo in fotografia.
Entrare nel locale è come entrare in un tempio.
Li dentro sono passati gli artisti più importanti della scena musicale mondiale, musicisti che hanno influenzato un’infinità di bands dai generi più svariati.
Dopo aver acquistato il biglietto per visitare l’interno degli studios, nell’attesa che il tour partisse, ho trascorso un po’ di tempo girovagando per un piccolo spazio pieno di vecchie foto e vecchi dischi.
Ho acquistato un 45 giri di Johnny Cash.
Ovviamente.
Il tour nel piccolo Sun Studio è stato emozionante, arricchito dai racconti della guida sulle origini del locale, su Sam Phillips e su quei giovani ragazzi che saranno diventati, da li a poco, delle leggende.
Johnny Cash, Carl Perkins, Jerry Lee Lewis e soprattutto The King: Elvis Presley.
La leggenda permea ogni angolo del Sun Studio, ciascuno dei numerosi oggetti che lo popolano, se potesse, sarebbe in grado di raccontare storie incredibili sui personaggi che lo hanno frequentato.
E’ stata una bellissima esperienza.
Usciti dal Sun Studio era ora di visitare un altro posto leggendario: la Graceland di Elvis.
Visitare Graceland è stato emozionante e commovente.
E’ stato commovente perché ha messo in luce più l’aspetto intimo del “Re” che le bizze di un giovane e idolatrato artista che segnerà per sempre la storia della musica.
Gli arredi, la stanza dei genitori ai quali aveva promesso una bella casa una volta diventato famoso, ed il tempo dedicato agli amici sono gli aspetti che più mi hanno colpito.
Mi aspettavo una residenza più eccentrica, in linea con il personaggio pubblico, ed invece sono stato piacevolmente sorpreso.
E poi le testimonianze dell’intero mondo della musica che, ovviamente, ha visto in Elvis una essenziale fonte di ispirazione per le proprie opere.
Da Johnny Cash, incantato dal suo modo di suonare la chitarra, al mondo metal dei Kiss e dei Def Leppard.
Tutti, nonostante siano comunque diventate delle star nel proprio genere, hanno sognato di essere lui, il “Re”.
All’interno della villa è vietato girare video e le foto sono possibili solo senza flash.
Era l’ultimo tour quello che avevo prenotato e quindi sono uscito con la struttura praticamente vuota.
La sera si è chiusa con una rilassante passeggiata lungo il Big River Crossing, il ponte pedonale sul Mississippi che collega il Tennessee all’Arkansas, e con due passi lungo la strada più famosa di Memphis: la luminosa Beale Street.

















































Le “dirette” video
Il Sun Studio
Graceland