Si può percorrere la Route 66 come si vuole, in moto, in bicicletta, alcuni l’hanno fatta a piedi.
Gli Okies, coloro che fuggivano dalle devastazioni del Dust Bowl negli anni 30, la percorrevano con mezzi di fortuna, nella speranza di arrivare indenni in California, la terra della rinascita.
L’automobile è tuttavia il mezzo più popolare, fu proprio l’incremento del numero di automobili circolanti a dare l’impulso, nel 1926, al progetto delle nuove “Numbered Highways“, di cui la US Highway 66 è senz’altro la figlia più famosa.
Tra le automobili la Corvette è la macchina per eccellenza, l’emblema della Route 66 (un’iconica Corvette rossa ha fatto per anni mostra di se all’Hackberry General Store); ciò è probabilmente dovuto ad una serie televisiva molto popolare negli USA degli 60: “Route 66”.
Nella serie due ragazzi viaggiavano lungo la Mother Road a bordo, appunto, di una Corvette.
Non entro nel merito delle moto perché non sono un motociclista, restando nell’ambito automobilistico spesso ci si chiede quale sia l’automobile più adatta per un viaggio lungo la Route 66.
E’ meglio una berlina, un SUV o una muscle car come la Mustang?
Sulla base della mia personale esperienza, ritengo sia da preferire un SUV.
Lo preferisco perché nei tratti sterrati offre più sicurezza, sebbene questi tratti non siano tenuti male ed alcuni li abbia anche percorsi con una berlina.
In condizioni meteorologiche incerte è comunque consigliabile evitare i tratti sterrati, con o senza SUV, il rischio di flash flood è sempre presente e quei tratti sono davvero troppo isolati per essere percorsi in sicurezza se piove.
E’ preferibile un SUV anche perché, con la pioggia, alcuni tratti di Route 66 tendono ad allagarsi.
Magari sono pozze d’acqua un po’ più estese, ma entrarci dentro con una berlina o una muscle car non è sicurissimo.
In uno dei miei viaggi sulla Route 66 trovai un tratto di strada in Texas completamente allagato.
Erano pochi metri, ma ricordo di essermi fermato in attesa che qualcun altro passasse prima di me.
Ero con una berlina (una Toyota Auris), una macchina troppo bassa che non mi dava sufficiente sicurezza.
Aspettai una ventina di minuti (non tutti i tratti di Route 66 sono trafficati) prima che una macchina passasse in quel tratto, dopodiché passai anche io.
Con un SUV probabilmente sarei passato senza aspettare.
Certo viaggiare su una Mustang con il tetto abbassato da un senso di libertà assoluto, ma non tutti gli stati sono come la California e freddo e pioggia si incontrano spesso nel tratto ad est del midpoint.
Un SUV secondo me è da preferire per sicurezza e spazio a disposizione.
Il costo per il noleggio varia in funzione del periodo nel quale si intende percorrere la Route 66 ed ovviamente dei giorni di utilizzo della macchina.
Ma non è generalmente molto elevato.
A Maggio 2017, per 17 giorni, ho pagato poco più di 300 Euro, mentre in Agosto intorno agli 800/900 Euro per 20 giorni; in entrambi i casi le macchine erano dei midsize SUV.
Quello che fa lievitare il costo finale del noleggio è la tassa di sola andata o Drop Off, ovvero la riconsegna del veicolo in uno stato diverso da quello nel quale lo si è ritirato.
I costi del drop Off variano in funzione della compagnia di noleggio, si pagano al banco e vanno generalmente dai 500 dollari in su.
Non tutte le compagnie applicano il Drop Off, ma nei percorsi “Westbound” (da Chicago a Los Angeles), è praticamente ineludibile.
Diverso è per i percorsi “Eastbound” (da Los Angeles a Chicago) dove è più frequente che il Drop Off non venga richiesto.
Ad Agosto del 2018, quando ho percorso la Route 66 “Eastbound” (da Los Angeles a Chicago), la compagnia con la quale ho stipulato il contratto di noleggio (la Dollar) non mi ha infatti richiesto il pagamento del Drop Off.
E’ una spesa irritante, inutile, ma purtroppo spesso inevitabile.