Route 66 — “Da Springfield (MO) a Tulsa”
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Tulsa – Clinton ⇒
10 Settembre 2014
- Route 66 est di Halltown (Missouri)
- Gary Parita Gas Station, Ash Grove (Missouri)
- Carterville (Missouri)
- Marsh Rainbow Bridge, Riverton (Kansas)
- Cars on the Route, Galena (Kansas)
- Cars on the Route, Galena (Kansas)
- Marathon Gas Station, Commerce (Oklahoma)
- Old Conoco Station, Commerce (Oklahoma)
- Ribbon Road, Route 66, Miami – Afton (Oklahoma)
- Ed Galloway’s Totem Pole, Foyil (Oklahoma)
- Gary Parita Service Station, Ash Grove (Missouri)
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⇐ St. Louis – Springfield
Il Viaggio
Il verde del Missouri continuava ad essere un gradito compagno di viaggio anche in questa prima parte del mio on the road verso Tulsa (Oklahoma)
I continui saliscendi rendevano questo tratto estremamente affascinante.
La Route 66 non è dritta, piatta e noiosa come un’interstate, ma come una bella donna ti seduce con le sue forme sinuose.
La I44 da qui non si vede, è lontana come il frastuono della modernità di cui è simbolo.
Poco dopo Halltown sono arrivato al Gary Parita Service Station.
Il posto, una replica delle stazioni di servizio degli anni 30, era gestito da un personaggio unico: Gary Turner.
Una persona straordinaria, una vera e propria icona della Route 66, un tipico americano di altri tempi che ti intrattiene raccontandoti milioni di aneddoti sulla strada madre e sui posti che, viaggiando verso il west, non devi perderti.
Ho passato parecchio tempo li per fotografare di tutto e per ascoltare le sue storie straordinarie.
Tutto il mondo della Route, tutti gli appassionati di questa strada hanno conosciuto Gary Turner e la sua cortesia.
“Friends for life” era il suo motto.
Gary è mancato all’inizio del 2015, un pezzo di storia della Mother Road se n’è andato. Ma gli amici della Route, i suoi amici non dimenticheranno mai la sua cordialità.
Dopo la splendida sosta al Gary Parita Service Station, ho ripreso il mio viaggio verso ovest: solo un rapido stop per qualche scatto alla Philips 66 Service Station a Spencer, una stazione di servizio ristrutturata di recente, ed ero di nuovo on the road.
Ho attraversato Carthage e Cartherville prima di entrare in Kansas.
Fino a questo punto della Route 66, le indicazioni sulla strada si erano susseguite con intermittente frequenza: molto dettagliate in Illinois, molto meno in Missouri.
Il Kansas è lo stato con il tratto più breve di Route 66, solo 13 miglia.
13 miglia di asfalto invaso da scudetti ed i bordi della strada incorniciati da cartelli che ricordano al viaggiatore che, si, quella che sta percorrendo è davvero la Route 66!
Non ci si può perdere.
Giunto a Galena mi sono fermato per una sosta al “Cars on the Route” (una volta chiamato “4 women on the Route”), un pub, negozio di souvenir e vecchia stazione di servizio, ma soprattutto, come ci ha tenuto a precisare la ragazza del locale, la casa di Cricchetto (Tow Mater), il carro attrezzi di “Cars” (il film di animazione della Pixar).
A Galena il tempo si è fermato.
Sembrava di essere negli anni 50, senza tuttavia la folla e la coda di macchine che di sicuro attraversava questo tratto di strada in quegli anni.
Una breve sosta al Rainbow Arch Bridge per qualche foto e poi sono ripartito verso l’Oklahoma.
Oltrepassato il confine di stato sono arrivato a Commerce dove ad aspettarmi ho trovato due splendide stazioni di servizio affacciate tra di loro:
la Old Conoco Station e la Marathon Gas Station.
Sembravano parte di un libro di fiabe, i loro colori (verde la prima, rossa la seconda) staccavano completamente dal contesto e dal grigio della giornata nuvolosa.
Una volta ripreso il viaggio, mentre mi trovavo poco dopo Miami (Oklahoma), sono stato attratto da una sorta di lapide lungo la strada.
Sono tornato indietro per dare un’occhiata.
Era un vecchio pezzo della Route 66 che un tempo collegava Miami ad Afton e del quale oggi è rimasto un breve ma bellissimo tratto.
Dopo aver parlottato con una signora francese, anche lei ferma davanti all’iscrizione, che cercava di raccontarmi quanto bello fosse quel tratto di strada, ho deciso di percorrerlo tornando quindi a Miami.
Lo stop successivo è stato a Foyil, per il Totem Pole Park.
E’ leggermente fuori dalla Route 66, qualche miglio sulla 28A, ma nonostante ciò è in assoluto una delle icone della Strada Madre.
E’ un parco realizzato da un appassionato di storia dei nativi americani (Ed Galloway) ed è infatti pieno di sculture che ricordano quelle degli indiani d’America.
Vale la pena fare una sosta.
Prima di arrivare a Tulsa, mi sono fermato per vedere un’altra piccola grande icona della Route: la Blue Whale a Catoosa.
E’ un piccolo laghetto un tempo balneabile, con una balena che include scivoli e piccoli trampolini.
Il proprietario del terreno e del laghetto la costruì come regalo di anniversario per sua moglie, ma diventò subito frequentata da molte persone del paese prima e dai viaggiatori della Route 66 poi.
E’ stata una giornata lunga ma bellissima, una delle più belle ed intense di tutto il viaggio.
Sono arrivato a Tulsa (Oklahoma).
Hotel: Americas Best Value Inn
Località: Tulsa
Notti: 1
Costo totale: 68,70 $
Voto: 5/10
Km/Giorno: 426
Km Totali: 1.679
Posti visitati:
– Gary Parita Service Halltown
– Boots Motel Carthage
– Drive in Theater Carthage
– Cars on the Route Galena
– Marsh Rainbow Bridge Riverton
– Totem Pole Park Foyil
– Blue Whale Catoosa
Paesi attraversati:
– Springfield (Missouri)
– Halltown (Missouri)
– Plew (Missouri)
– Carthage (Missouri)
– Joplin (Missouri)
– Galena (Kansas)
– Riverton (Kansas)
– Baxter Springs (Kansas)
– Quapaw (Oklahoma)
– Commerce (Oklahoma)
– Miami (Oklahoma)
– Afton (Oklahoma)
– Vinita (Oklahoma)
– Foyil (Oklahoma)
– Claremore (Oklahoma)
– Catoosa (Oklahoma)
– Tulsa (Oklahoma)