Route 66. Arizona
Indietro
Vedi la mappa dell’Arizona
Con l’apertura dell’ultimo tratto di Interstate 40 nei pressi di Williams, nella metà degli anni 80, la US Highway 66 cessò definitivamente il suo servizio e fu rimossa dalle mappe autostradali americane.
Molti tratti furono rinominati, smantellati, relegati al ruolo di strada secondaria o di Business Loop per le Interstates.
L’impatto con l’economia di alcuni paesi che vivevano del traffico dei viaggiatori fu devastante.
Molte attività chiusero, interi paesi diventarono delle ghost towns.
Emergeva la necessità di fare qualcosa per tentare di salvare quei paesi e la loro gente.
Un barbiere di Seligman, Angel Delgadillo, ebbe l’idea di costituire un’associazione che avesse come scopo la tutela dell’importanza storica della US 66, nel tentativo di costringere gli stati attraversati a farsi carico delle istanze di quella gente, del popolo della Route 66.
Nacque quindi la Route 66 Association of Arizona, la prima di questo genere, seguita subito da altre associazioni simili costituite negli altri stati attraversati dalla Mother Road.
L’associazione riusci ad ottenere, da parte del governo dello stato dell’Arizona, il riconoscimento di State Historic Route per un tratto della US 66 (da Seligman a Kingman); in seguito altri ancora furono i tratti della vecchia highway “certificati” come strada dall’interesse storico.
Grazie a quel barbiere di Seligman, “The Guardian Angel of Route 66”, una vera e propria leggenda vivente della Strada Madre, la US 66 è tornata sulle mappe stradali con la denominazione di Historic Route 66.
Entrando in Arizona, a Lupton, si incontra subito uno degli elementi distintivi di questo stato: la terra rossa.
Un trading post con articoli dei nativi americani da il benvenuto ai viaggiatori.
La Route 66 in Arizona può essere divisa in 2: la parte ad est di Flagstaff, dove è spesso sostituita dalla I40, e quella ad ovest, verso Oatman, dove la Mother Road ritorna ad impossessarsi dei sogni di tutti i viaggiatori con ampi tratti di splendido asfalto rovente.
Ci sono alcuni tratti sterrati anche in Arizona, risalenti al periodo iniziale della vecchia autostrada: la Querino Dirt Road subito dopo Lupton, oppure il tratto di Parks, poche miglia ad ovest di Flagstaff, immerso nel verde di un bosco di montagna.
Nel mezzo c’è molta I40 ma anche tanta storia.
Il Painted Desert e la Petrified Forest poco prima di Holbrook, l’unico parco nazionale presente sul percorso della Route 66, Holbrook stessa con i suoi vecchi motels ed il caratteristico Wigwam Motel dalle camere a forma di teepee.
E poi Joseph City con il suo Jackrabbit Trading Post, annunciato dal cartello “Here it is”, Winslow con il suo “corner” cantato dagli Eagles di “Take it easy”, il Meteor Crater, un cratere formato dalla caduta di un meteorite qualche migliaio di anni fa.
Ed ancora il Twin Arrows Trading Post, con le due frecce piantate nel terreno, ed infine, attraverso Winona, si arriva a Flagstaff.
Proseguendo verso ovest, dopo il breve tratto sterrato di Parks, si giunge a Williams, uno snodo importante per il turismo verso il Grand Canyon, e poi a Seligman, una piccola, coloratissima, splendida comunità.
Si prosegue su uno dei tratti più penalizzati dall’apertura della Intestate e che ha ispirato, come collocazione, la Radiator Springs di Cars.
Un tratto che attraverso Peach Springs e Truxton giunge ad una delle icone più famose della Route 66: l’Hackberry General Store.
L’Hackberry General Store è stata una stazione di servizio, operativa fino alla fine degli anni 70, ed oggi è sostanzialmente un gift shop.
Per alcuni anni è stata gestita da uno dei personaggi più amati della Route 66: Bob Waldmire, un’artista hippie che ha trascorso la sua vita “on the road” sulla Strada Madre a bordo di un piccolo van Volkswagen.
Dopo Kingman parte uno dei tratti di strada più belli dell’intero percorso della Route 66: oggi chiamato Oatman Hwy, un tempo era conosciuto come “Bloody 66”.
A causa della sua pericolosità e dei frequenti incidenti, i viaggiatori che si accingevano a percorrere quel tratto di strada spesso preferivano ingaggiare piloti esperti.
E’ un tratto denso di tornanti che si arrampica sulle Black Mountains e che dopo il Sitgreaves Pass conduce ad Oatman, una ghost town che ha visto il suo splendore negli anni 20 quando era il centro di estrazione dell’oro più importante della zona.
La leggenda narra che nell’Oatman Hotel, Clark Gable e Carol Lombard trascorsero la prima notte di nozze dopo il loro matrimonio a Kingman e che l’attore americano fosse solito recarsi ad Oatman per giocare a carte con i minatori.
Il viaggio in Arizona, attraverso la US Highway 66, finisce in prossimità del Colorado River, dall’altra parte c’è la California, quella che per la gente in fuga dall’Oklahoma era la terra delle opportunità, la speranza per un futuro migliore.