Route 66 — “Da Chicago a Springfield (IL)”

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Springfield (IL) – St. Louis 

7 Settembre 2014


 


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Chicago

Il viaggio.

Dopo una mattinata trascorsa a passeggiare sul Magnificent mile, verso mezzogiorno il mio viaggio sulla Route 66 ha avuto inizio: appuntamento con il cartello “Begin” sulla Adam street, foto di rito e via.
Uscire da Chicago attraverso quella che un tempo fu la Route 66 (e che oggi ovviamente ha denominazioni diverse) non è semplicissimo.
All’interno della città ci sono frequentemente dei cartelli che indicano la direzione da seguire (Il caratteristico cartello marrone “Route US 66”), ma, per la disattenzione e la scarsa abitudine al traffico americano, più di una volta ho sbagliato strada, il che mi ha costretto a tornare indietro e ricominciare dal punto in cui avevo l’avevo persa.
La EZ 66 (la guida della Mother Road), in questa, come in tante altre occasioni, è stata fondamentale.
Ho impiegato circa un’ora per uscire da Chicago.
Lasciata alle spalle la “Windy city”, sono cominciate ad affiorare le prime “icone” che caratterizzano questo tratto della Mother Road: Henry’s a Cicero, Rich & Creamy con i Blues Brother sul tetto a Joliet.
L’emozione nel vederle è stata intensa: erano i primi messaggi lanciati dalla Strada Madre verso lo straniero venuto appositamente per incontrarla.
Le altre tappe di questo primo tratto sono state il museo di Pontiac, il Gemini Giant a Wilmington ed il Tall Paul ad Atlanta (due muffler men).
I muffler men sono dei pupazzoni enormi in vetroresina, utilizzati negli anni d’oro della Route 66 come vistose pubblicità per attrarre clienti ed incoraggiarli ad entrare nei locali; il Tall Paul, ad esempio, era collocato fuori il Bunyon’s a Cicero, un ristorante famoso per gli Hot Dog, prima di essere trasferito ad Atlanta (Illinois).

Tall Paul, Atlanta (Illinois)

Tall Paul, Atlanta (Illinois)

E poi finalmente le prime pompe di benzina “old style” a Dwight.
Ho sempre avuto un debole per questo genere di costruzioni, mi affascina la loro cura estetica, le ho sempre immaginate come uno degli elementi più rappresentativi della Mother Road, al pari degli scudetti piazzati in punti “strategici” lungo la strada.
Alcune sono custodite da persone che con passione curano il rapporto con il viaggiatore, raccontando aneddoti e storie del paese o della stazione stessa.
Altre invece sono li, silenziose ai lati della “Strada”, come modelle in posa che attendono di essere fotografate.

Ambler Becker Gas station, Dwight (Illinois)

Ambler Becker Gas station, Dwight (Illinois)

La sera sono arrivato a Springfield, la capitale dello stato dell’Illinois.
Trovato l’hotel, dopo una rapida cena da Denny’s e la copia delle foto sul pc ho chiuso la mia prima emozionante giornata sulla Route 66.


Hotel: Northfield Inn & Conference Center
Località: Springfield
Notti: 1
Costo totale: 85,68 $
Voto: 8/10
Km/Giorno: 399
Km Totali: 523

Posti visitati:

Dick’s on (Joliet)
Gemini Giant (Wilmington)
Museo Route 66 (Pontiac)
Palms grill (Atlanta)
Tall Paul (Atlanta)
Pompe di benzina (Dwight)

Paesi attraversati:

Chicago (Illinois)
Cicero (Illinois)
Berwyn (Illinois)
Joliet (Illinois)
Wilmington (Illinois)
Dwight (Illinois)
Pontiac (Illinois)
Bloomington (Illinois)
Funks Grove (Illinois)
Mc Lean (Illinois)
Atlanta (Illinois)
Lincoln (Illinois)
Broadwell (Illinois)
Springfield (Illinois)

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