Route 66. Organizzare un viaggio nel tempo: tempi e costi per percorrere la Mother Road

Pubblicato: luglio 14, 2018 in Route 66

R66

La Route 66 è indiscutibilmente la strada più famosa e sognata del mondo, l’emblema dei viaggi on the road negli Stati Uniti.

Attraverso gli innumerevoli, bellissimi luoghi storici la si percorre non solo nello spazio ma anche nel tempo.

E’ un viaggio, quindi, carico di emozioni.

Ma è anche un viaggio molto lungo; la strada, per quasi 4000 Km, attraversa gli Stati Uniti da est ad ovest e per questo, spesso, genera timori e dubbi su come organizzarlo.

Ho già dato qualche indicazione in questo senso (Viaggiare nel tempo. Qualche consiglio “tecnico” su come viaggiare lungo la Route 66.), ma in questa sede cercherò di entrare ancora più nel dettaglio delle tappe fornendo anche una stima dei costi.

Il viaggio perfetto non esiste, esiste il proprio che di sicuro sarà perfetto per noi.
Quello che quindi cercherò di fare è di fornire qualche informazione supplementare che può essere d’aiuto per trasformare il proprio viaggio lungo la Route 66 in qualcosa che possa restare per sempre nei ricordi e nel cuore.

Da dove cominciare?

Si comincia definendo il periodo nel quale vogliamo partire; qualche indicazione su quale sia il periodo migliore l’ho data qui .

Contestualmente si definiscono i giorni che si hanno a disposizione per il viaggio.

Stabilito ciò si può procedere con l’acquisto dei biglietti aerei.

In questo senso, di solito ed entro certi limiti, se si acquistano i biglietti qualche mese prima di partire si pagano di meno.

Solitamente, nel caso di un viaggio ad agosto, comincio a dare un’occhiata ai siti delle compagnie aeree ed a quelli che ne raccolgono le offerte, già da novembre/dicembre dell’anno prima.

Al massimo entro febbraio li acquisto.

Successivamente, definito l’itinerario, di cui parleremo in seguito, comincio con la prenotazione dei motels.

Cerco sempre di dormire nei motels storici perché riescono a trasferire meglio di qualsiasi altra struttura la vera essenza della Route 66.

Qui ho riportato un elenco di motels storici, tra i più popolari, che si incontrano lungo la Route 66.

Poi viene la macchina, di solito un midsize SUV (Quale automobile?), che prenoto attraverso siti quali rentalcars, che propongono le offerte migliori per ciascuna compagnia di noleggio.

E poi l’assicurazione sanitaria, scegliendola tra quelle che offrono il pagamento diretto delle prestazioni.

Ed infine l’ESTA, il certificato necessario per il viaggio negli USA senza visto.

L’itinerario

Come ho già detto, per vedere le icone più famose della Route 66, 15 giorni di solo viaggio possono bastare.

A questi vanno aggiunti i giorni che si intendono dedicare alle grandi città che la Route 66 attraversa.

Non è obbligatorio, personalmente non sono un grande amante delle città, quindi, Chicago e L.A. a parte, generalmente non dedico altro tempo a visitarle.

Il mio unico interesse è la Route 66 che è splendidamente raccontata dalle piccole comunità attraversate piuttosto che dalle metropoli le quali ormai, col tempo, hanno perso quasi del tutto il loro legame con la gloriosa highway.

È opportuno, inoltre, non esagerare con la percorrenza giornaliera: 350/400 km al giorno sono un giusto compromesso.

Non esiste, come detto, il viaggio perfetto come non esiste l’itinerario perfetto.

Nell’organizzazione dei miei 4 viaggi lungo la Route 66 sono sempre partito da alcuni punti fermi, da tappe irrinunciabili (Tucumcari ed il Blue Swallow ad esempio) ed intorno ci ho costruito il viaggio.

Non è un modo “ortodosso” per “costruire” un viaggio, ma la mia priorità è sempre stata quella di tornare in alcuni posti che amo particolarmente ed intorno ad essi ho impostato le altre tappe.

Per coloro che per la prima volta percorrono la Route 66, un’idea di itinerario potrebbe essere questa:

Itinerario_2021

I prezzi sono del 2018/2019 e le distanze sono misurate attraverso le mie mappe della Route 66 presenti in questo sito.

Non sono precise al km, tuttavia l’ordine di grandezza è piuttosto coerente con la realtà.

L’itinerario può essere considerato come “il requisito minimo” per percorrere la Route 66 senza fare corse e vedere le cose che più la rappresentano.

Più giorni si hanno a disposizione, più brevi saranno le tappe e più tempo si avrà per godersi quanto di bello la Mother Road ha da offrire, questo è ovvio.

I motels, a parte il Super 8 di Clinton, sono strutture storiche o comunque legate alla Route 66.

Non ho fornito indicazioni sugli hotel di Chicago, Los Angeles e St. Louis perché io generalmente preferisco dormire fuori dal caos delle città, possibilmente non troppo distante dai rispettivi aeroporti per le prime due (partenza e/o arrivo del viaggio).

St. Louis è una città difficile, ci sono alcuni motels storici ma in un contesto come questo, qualora si decida di dormire in città, è preferibile scegliere un hotel di livello superiore.

Le due volte che ho dormito in zona ho preferito fermarmi in motels fuori St. Louis.

Le tappe
Giorno 1

Italia – Chicago

Il primo giorno non è molto utile se non per prendere le misure dal punto di vista logistico.
Dipende poi da quando si arriva a Chicago, dall’energia e dalla voglia che si ha di girare.

Preferisco dormire fuori città, proprio perché non sono un grande amante del caos.

Ma sono scelte personali.

Di solito mi fermo vicino all’aeroporto internazionale O’Hare (il Super 8 di Elk Grove è quello dove preferisco fermarmi) a circa una trentina di km da Chicago che raggiungo in macchina.

Ci sono diversi parcheggi in città che vanno dai 15 ai 30 dollari al giorno.

Ma, come dicevo, quella di dove dormire a Chicago è una scelta personale.


Giorno 2

Chicago

Almeno un giorno a Chicago va trascorso, anche di più se si ha tempo.

Come quasi tutte le grandi città attraversate dalla Mother Road, anche Chicago non racconta molto della storia della Route 66.

Ma è comunque molto bella.

Il Magnificent Mile, il Millennium Park con il suo Cloud Gate (The Bean) e la Crown Fountain, i grattacieli Hancock e Willis Tower, sono tra le cose da vedere.

Poi, per gli appassionati, ci sono anche dei locali dove si può assistere a concerti Blues (House of Blues ad esempio).


Giorno 3 

Chicago – Carlinville

E’ uno dei tratti più belli.

E’ il primo impatto con la Route 66 ed è un impatto potente.

Man mano che ci si lascia alle spalle Chicago ci si immerge lentamente nel magico mondo della Mother Road.

Le splendide stazioni di servizio di Dwight (Ambler’s Texaco) e di Odell (Standard Oil), il Gemini Giant, il primo Muffler Men che si incontra durante il viaggio, adiacente allo splendido ed appena riaperto Launching Pad drive In, il museo di Pontiac e tanto altro ancora, avranno un impatto forte su coloro che per la prima volta si troveranno a viaggiare da queste parti.

Da Springfield si percorrerà inoltre la vecchia IL4 in direzione Carlinville.

Detto così può apparire asettico, ma basta usare il nome reale, quello con il quale questo tratto di strada è comunemente conosciuto, per cambiare prospettiva:
Auburn Brick Road
, in assoluto uno dei tratti più belli dell’intero percorso della Strada Madre.

La strada in mattoni rossi taglia in due il verde dei campi di mais, un contrasto meraviglioso ed un senso di pace unico.

Il primo giorno andrà via in un attimo ed arrivati alla sera, saremo storditi da tanta emozione.

La Route 66 ci avrà dato, con il suo modo ingenuo e stravagante, uno splendido benvenuto.

Giorno 4

Carlinville – St. Louis

Le emozioni proseguono.

La Soulsby’s Gas Station di Mt. Olive, il coinvolgente Henry’s Rabbit Ranch del simpaticissimo Rich Henry ed infine il Chain Of Rocks Bridge, il ponte oggi pedonale che, attraverso il Mississippi River, ci conduce in Missouri, sono tra le tappe più importanti della giornata.

L’inizio del viaggio è terribilmente coinvolgente.


Giorno 5        

St. Louis – Lebanon

Il tratto verso Lebanon è uno dei più belli.

La Strada si immerge nei boschi del Missouri nascondendosi per poi riemergere.

Si passa per le Meramec Caverns, Cuba con il suo Wagon Wheel Motel no dei motel più belli della Route 66.

Poi il Devil’s Elbow con il verde dei boschi sempre più protagonista.

Ed infine si arriva in uno dei motels storici più affascinanti della vecchia highway:
il Munger Moss di Mrs. Ramona, un angelo della Mother Road.

Il Missouri affascina e rapisce.

 Giorno 6        

Lebanon – Tulsa

La mattina Al Munger Moss va vissuta, non la si dimenticherà più.

La strada in questo tratto prosegue circondata dallo splendido verde del Missouri.

Si toccano vertici altissimi di questo viaggio, su tutti la Gay Parita Gas Station di Paris Springs, la stazione di servizio di Gary Turner oggi gestita dalla figlia.

E poi si passa in Kansas, 13 miglia di passione con il suo Cars on the Route, la casa di Cricchetto.

Ed infine si entra nella leggenda: l’Oklahoma.

Da nessun’altra parte la Route 66 si sente a casa come in Oklahoma!” scriveva Michael Wallis, lo straordinario scrittore che con il suo “Route 66: the Mother Road” riaccese la fiamma.

Commerce con le sue splendide Gas Stations, la meravigliosa Ribbon Road, la romantica Blue Whale sono altre meravigliose icone che si incontrano durante questa giornata.

L’Oklahoma appassiona e commuove.

La storia, quella che ti rapirà per sempre, è concentrata qui.


Giorno 7        

Tulsa – Clinton

La gente, il popolo della Route 66 ha tenacemente resistito creando la leggenda.

E di splendide persone lungo questo tratto se ne incontreranno diverse.

Da Jerry McClanahan, l’artista famoso per la sua “EZ 66 for travelers”, la guida definitiva per percorrere la Mother Road, che ha la sua gallery a Chandler e poco più avanti, ad Arcadia, John Hargrove, uno straordinario quanto umile artista.

Ed ancora più avanti si incrocerà la stazione di servizio appartenuta ad una delle persone leggendarie che questa strada ci ha regalato, Lucille Hamons, la Mother of the Mother Road.

La mia stazione di servizio preferita.

Lucille, la mamma di tutti noi viaggiatori della vecchia highway, è stata un esempio commovente di altruismo che le ha fatto guadagnare quel meraviglioso nickname.

La lucille’s Service Station di Hydro è una delle tappe più belle del viaggio.


Giorno 8        

Clinton – Amarillo

Non sono un amante dei musei lungo la Route 66.

La strada è di suo uno splendido museo a cielo aperto.

Ma ce ne sono alcuni che non si possono perdere, uno di questi è proprio a Clinton ed è il Route 66 Museum.
Si passano piacevoli momenti sbirciando tra le vecchie foto ed i cimeli del passato che il museo espone.

Attraverso l’affascinante Texola si lascia l’Oklahoma per entrare in Texas.

Il Lone Star State da il benvenuto ai viaggiatori a modo suo, lasciando a bocca aperta con l’imponente U-DROP INN di Shamrock, una meravigliosa stazione di servizio in stile art decò.

E poi ancora la Giant Cross, lo Slug Bug Ranch con le sue 5 Volkswagen maggiolino piantate nel terreno come le Cadillac del più famoso Cadillac Ranch che si incontrerà più avanti.

E poi Amarillo ed il suo rumoroso e coinvolgente Big Texan, una classica steak house texana.


Giorno 9        

Amarillo – Tucumcari

Questo è un tratto molto breve, 200 km circa.

Ce la si può prendere comoda passeggiando la mattina lungo la 6th street di Amarillo, la vecchia Route 66, affacciandoci nei suoi negozi ed immaginandola ai suoi tempi d’oro.

Lasciata Amarillo si incontra subito una delle icone più famose, il Cadillac Ranch.

10 Cadillac di annate differenti piantate nel terreno con la stessa inclinazione della piramide di Cheope.

Un’opera stravagante.

Ad Adrian si è giunti a metà del viaggio; il Midpoint, con il suo splendido cafè è una tappa tradizionale.

Si lascia infine il Texas percorrendo il tratto sterrato tra Glenrio e San Jon, un tratto storico bellissimo.

Il silenzio è interrotto solo dal sinistro suono dei rattlesnakes che rende l’affascinante ghost town di Glenrio ancora più elettrizzante.

Si arriva infine a Tucumcari, la mia Tucumcari.

Adoro questa piccola comunità, per me la Route 66 è tutta qui.


Giorno 10      

Tucumcari – Santa Fe

Anche qui, come al Munger Moss, l’alba è un momento assolutamente da non perdere.

Pura magia.

Dopo una splendida colazione al “Kix on 66” si partirà verso Santa Fe.

Non è tra i tratti più belli, ma qualche preziosa reliquia del passato la Strada la propone, insieme ad un bel museo dell’automobile a Santa Rosa.


Giorno 11      

Santa Fe – Albuquerque

Anche questo non è tra i miei tratti preferiti.

A mio parere la Route 66 che ti ruba il cuore torna dopo Flagstaff.

Si può approfittare per fare una visita al Tent Rock Canyon, un piccolo parco che si incrocia in direzione Albuquerque.

Ed una volta in città si può passare un po’ di tempo passeggiando nella Old Town e cenando nell’immancabile 66 Diner, uno dei diners più famosi della Route 66.

Giorno 12      

Albuquerque – Holbrook

Il paesaggio è cambiato.

Non c’è più il verde dell’est ad accompagnare il viaggio, ma la roccia rossa, simbolo di queste zone.

Si percorre un tratto molto bello che si snoda tra le dune rosse nei pressi di Mesita e San Fidel, dove si incontrano dei resti di vecchie costruzioni storiche.

Ed infine si entrerà in Arizona.

Il primo tratto non è tra i più belli.

Fino più o meno a Williams la Route 66 è stata ampiamente sostituita dalla Interstate 40, il che rende noioso questo tratto.

Ma ci pensa comunque la natura a rendercelo più bello con lo splendido Petrified Forest National Park, l’unico parco nazionale che si incontra lungo la Route 66.

All’interno del parco gli occhi, ed il cuore, si perderanno tra i colori del Painted Desert.

Ed infine si arriva nell’affascinante Holbrook, con il suo bellissimo Wigwam Motel.

Giorno 13      

Holbrook – Williams

La strada continua anonima.

La Route 66 anche in questa zona ha abbondantemente abdicato alla moderna e noiosa I40.

Ma in soccorso arrivano comunque splendidi cimeli storici che si trovano ai bordi della nuova freeway su brevi tratti della Route 66.

Il Jack Rabbit Trading Post con il suo famosissimo cartello “Here it is” e poco più avanti la Winslow cantata dagli Eagles di “Take it easy”, con il suo enorme scudetto al centro di un incrocio.

Si prosegue con il selvaggio Two Guns Trading Post, il Twin Arrows Trading Post poco prima di Flagstaff e, dopo quest’ultima, si prende un bellissimo tratto sterrato che ci condurrà, attraverso i boschi, fino al Parks in The Pine General Store.

Una Route 66 che non ti aspetti.

Si arriva infine a Williams, una comunità molto vistosa che deve la sua fortuna al turismo del Grand Canyon, una comunità ricca quindi.

Giorno 14      

Williams – Kingman

Lasciata Williams, poco dopo Ash Fork, torna lei, la nostra US Highway 66 più splendente che mai.

E’ il tratto continuo di Route 66 più lungo e, dopo Seligman, fu il primo a fregiarsi del nome di Historic Route 66.

Seligman, una comunità multicolore, esagerata, sopra le righe, ma terribilmente affascinante.

E’ la comunità del “Guardian Angel of Route 66” colui che ha dato vita ad un sogno che richiama ogni anno migliaia di viaggiatori da tutto il mondo:
Angel Valadez Delgadillo.

Arrivati li bisogna assolutamente cercare di incontrarlo nel suo negozio.

Sarà tempo prezioso quello passato con Angel; 91 anni di passione e di tenacia.

Sarà un incontro commovente ed entusiasmante.

Lasciata Seligman si incontreranno splendide icone della Mother Road, il Frontier Motel di Truxton e soprattutto l’Hackberry General Store.

Si arriva infine nella pulsante Kingman, la città dove vive Jim Hinckley, uno scrittore che ha dedicato tanti libri alla Mother Road (“Route 66 Encyclopedia” ad esempio) e che ho avuto il privilegio di incontrare due volte.

Una cena nel famosissimo Mr. D’z o al Rutherford’s 66 Family Diner, chiuderà una splendida giornata.

Giorno 15      

Kingman – Barstow

E qui comincia il deserto.

Ma prima ancora ci sono da incontrare splendide icone della Mother Road, a partire dalla “Bloody 66” la strada che si inerpica tra le Black Mountains per adagiarsi ad Oatman, la città dei muli, una piccola comunità mineraria un tempo molto ricca.

Lasciata Oatman, superata Topock si valica il confine con la California entrando nella rovente Needles: la cittadina più calda dell’intera Route 66.

Già nel mese di maggio ho trovato temperature superiori ai 40 gradi.

Attraverso la Goffs Rd, che è sempre la nostra amata Route 66, ci si immerge finalmente nel “deserto terribile e luminoso”: il Mojave Desert.

E qui la strada diventa leggenda.

E’ la Route 66 che tutti conosciamo attraverso le foto disponibili in internet: una interminabile striscia di asfalto che sparisce all’orizzonte.

Si incontrano splendide reliquie del passato, tra le quali senza dubbio la più famosa è lo splendido Roy’s Cafè di Amboy.

Un posto che amo follemente.

E poi ancora Ludlow che precede non di molto un’altra splendida icona: il Bagdad Cafè di Newberry Springs, la location dell’omonimo film di Percy Adlon.

La strada qui è ancora stupenda.

L’insegna dell’Henning Motel, adiacente al Bagdad Cafè, la rende mozzafiato.

Si arriva infine a Barstow al termine di un tratto tra i più belli della Route 66.

Giorno 16      

Barstow – Santa Monica

Io considero la Route 66, quella che ti ruba il cuore, finita a Barstow.

In realtà c’è molto ancora da vedere, ma il bello secondo me lo si è già visto.

C’è la sosta al Bottle Tree Ranch di Elmer, lo splendido museo di Victorville, cittadina che ospita anche un famoso diner, l’Emma Jean’s Holland Burger Cafe, un locale visibile anche in Kill Bill 2 di Tarantino.

E poi ancora la strada che con i suoi saliscendi ci accompagnerà per un bel tratto.

Attraverso il Cajon Pass si arriva a San Bernardino con il primo Mc Donald’s della storia (oggi un museo) ed il secondo Wigwam Motel della Route 66.

E dopo quasi 4000Km (in realtà con le deviazioni saranno molti di più) si arriverà al molo di Santa Monica.

Il cuore sarà colmo di nostalgia per tutte le emozioni provate, le persone incontrate e gli splendidi posti visitati.

Una sosta al 66-TO-CALI per il certificato di percorrenza è d’obbligo.

Giorno 17      

Los Angeles

Di solito trascorro la giornata in totale confusione.

Il ritmo è spezzato, quel ritmo che porta ogni giorno ad alzarsi fare la valigia e partire alla volta di un nuovo motel.

Si comincia a ripensare ad un nuovo viaggio lungo la Mother Road.

Giorno 18      

Los Angeles – Italia

Il tempo è scaduto, è arrivato per davvero l’end of the trail.

La fine di un viaggio che resterà per sempre nel cuore.


I costi

Parlare di costi per un viaggio del genere è complicato.

Lo è perché si inseriscono aspetti ed abitudini personali e perché le offerte di alcuni servizi sono spesso estremamente variabili nel corso dell’anno.

Le abitudini possono condizionare, ad esempio, la scelta del tipo di macchina, del posto dove soggiornare, delle cose ritenute irrinunciabili o che assolutamente sono scartate a priori (tipo non voler affatto viaggiare con una data compagnia aerea o evitare il noleggio con una tal’altra società).

Le offerte, inoltre, come tali sono imprevedibili e può quindi accadere di acquistare, ad esempio, biglietti aerei a costi notevolmente inferiori al normale.

Tuttavia è utile avere un’idea della spesa.

Per i costi mi sono basato sui miei 4 viaggi lungo la Route 66.

Ho cercato quindi di dare un’idea indicando il prezzo per un periodo non proprio di altissima stagione (Maggio) ed il più classico Agosto.

Alcuni di questi sono in Dollari (i motels e la benzina), perché pagando sul posto si userà la valuta locale, altri in Euro (volo e macchina ad esempio), perché si acquistano da casa con la nostra valuta.

Con le indicazioni seguenti, fornisco quindi un ordine di grandezza per dare l’idea della spesa complessiva.


Il volo

Il costo del volo è legato al periodo nel quale si intende organizzare il viaggio ed a quanto prima si acquistano i biglietti.

Considerando Roma come partenza, e Chicago come arrivo, i costi possono andare dai 400/600 Euro (ad esempio per Maggio), ad anche 1000 euro e più per Agosto.

Generalmente acquisto voli diretti o con al massimo uno scalo.

Come detto, comincio a controllare molto prima in modo da tenere sempre sotto controllo l’andamento dei prezzi.

Non è infrequente imbattersi in allettanti offerte che vanno ovviamente prese al volo.

Costo: 600/1000 Euro


I motels

I motels non sono particolarmente costosi.

Io preferisco, e suggerisco, di pernottare nei motels storici, perché un viaggio lungo la Route 66 è un viaggio nel tempo e quel tempo queste strutture ce lo raccontano in maniera straordinaria.

Lo suggerisco anche perché molto spesso sono a conduzione familiare ed il rapporto con i gestori è sempre straordinariamente amichevole.

E’ bello essere coccolati.

Non aspettatevi tuttavia di trovarvi di fronte ai confort degli hotel di Las Vegas.

La Route 66 non ha nulla a che fare con queste cose.

Sono generalmente strutture storiche, ben tenute, pulite e che trasmettono un incredibile fascino derivante dalla loro storia e da quella della strada su cui si trovano.

Il prezzo è a stanza a notte; alcuni si prenotano tramite Booking, altri tramite siti proprietari altri tramite email o telefonando.

Si paga sempre una volta arrivati sul posto.

Si può calcolare mediamente un costo pari a 80 Dollari a notte a stanza (una doppia con un letto matrimoniale Queen o King Size).

Costo medio totale: 1200 Euro


La Macchina

La scelta del tipo di macchina è personale, io di solito scelgo un midsize SUV.

Anche qui il prezzo dipende dai giorni e dal periodo.

Dai 3/400 Euro dei periodi non di punta (poco più di 300 Euro è il prezzo che ho pagato a Maggio 2017 per una Jeep Compass per 17 giorni) agli 800/900 euro di Agosto (per 20 giorni).

Al prezzo del noleggio va aggiunta la One Way Fee o Drop Off, la tassa di sola andata che solitamente si aggira intorno ai 500$, e che va pagata al banco della compagnia di noleggio.

Percorrendo la Route 66 “eastbound” (al contrario quindi, da LA a Chicago) ci sono alcune compagnie che non richiedono il pagamento del Drop Off (nel 2018 ho percorso la Route 66 Eastbound e con Dollar non ho infatti pagato il Drop Off).

Di solito utilizzo Rentalcars, una sorta di booking per il noleggio auto.

Il prezzo comprende le assicurazioni di base; altre assicurazioni facoltative (tipo la Road Safe che copre tutto) è possibile farle al banco della compagnia di noleggio.

Costo: 400/900 Euro + 500 Dollari (430 Euro) di Drop Off


L’assicurazione sanitaria

L’assicurazione sanitaria è un’altra voce di spesa.

E’ impensabile andare negli USA senza averne stipulata una, perché i costi nel caso succeda qualcosa sono enormi.

Vale la pena sceglierne una che paghi direttamente le eventuali prestazioni sanitarie.

Il costo mediamente si aggira intorno ai 100 Euro a persona.

Costo: 100 Euro


L’ESTA.

L’ESTA è il documento per i viaggi senza visto che va richiesto online attraverso il sito del governo americano. Dura due anni:

https://esta.cbp.dhs.gov/

dopo qualche minuto dal termine della compilazione, e dopo ovviamente il pagamento, viene rilasciata la conferma.

Non è obbligatorio portarselo con se (è comunque disponibile nei circuiti informatici ed è controllato in quel modo), ma per qualsiasi evenienza una copia cartacea non è male averla dietro.

Costo: 14 Dollari (12 Euro)


La patente internazionale

Ci sono eterni dibatti e polemiche sui social media riguardo la necessità o meno di fare la patente internazionale.

Io sono una persona estremamente pratica e, considerato il prezzo irrisorio, per non incorrere in problemi la faccio sempre.

Sono stato fermato diverse volte dalla polizia stradale negli USA (non sulla Route 66 comunque) ed in 2 occasioni  l’agente me l’ha espressamente chiesta.

Quindi, come detto, per non avere sorprese la faccio sempre.

Per farla da soli occorre:

  • una foto tessera,
  • versare alla posta 36,20€, attraverso due bollettini prestampati uno da 10,20€ e l’altro da 16,00€,
  • acquistare dal tabaccaio una marca da bollo da 16,00€,
  • compilare un modulo prestampato (direttamente alla motorizzazione oppure scaricandolo dal loro sito)
  • una fotocopia della propria patente italiana

e recarsi alla motorizzazione.

In genere viene rilasciata il giorno successivo alla richiesta.

Se la si fa in agenzia il costo è superiore (a volte anche più del doppio) ma pensano a tutto loro.
La durata del documento, che non ha alcuna validità in Italia, è di 1 anno.

Il sito della motorizzazione di Roma, con le informazioni necessarie, è questo:

http://www.motorizzazioneroma.eu/item.php?catid=2&itemid=626

Costo (alla motorizzazione di Roma): 42,20 Euro


Benzina

La benzina non ha un peso particolarmente rilevante sul budget del viaggio.

I costi sono enormemente più bassi che da noi.

Per una percorrenza di circa 5000Km si possono spendere intorno ai 300 Dollari.

Costo: 300 Dollari (255 Euro)


Pranzi e cene.

Questo è uno degli aspetti che afferisce alla sfera delle abitudini di ciascuno.

Io di solito evito di fare due pasti al giorno; dopo la colazione ed il pranzo, un ulteriore pasto americano non lo reggerei.

Mangiare negli USA non è particolarmente costoso, possiamo calcolare mediamente una trentina di Euro al giorno.

Costo: 500 Euro


In conclusione, volendo fare un riassunto delle spese (considerando il periodo più caro) potremmo avere:

riepilogo_costi_2

Volendo fare una stima dei costi finali, considerando 2 persone e quindi dividendo per 2 alcune spese (motels, macchina e benzina) andiamo dai 2.400 ai 3.000 Euro a persona esclusi gli extra.

Io ovviamente mi sono riferito ai viaggi che ho già fatto lungo la Route 66 ed a quello che mi appresto nuovamente a fare.

Si può risparmiare sulla macchina, prendendone una più piccola, o sui motel utilizzando quelli delle catene più famose negli USA (anche se sarebbe un peccato non dormire nei motels storici) ed anche sull’alimentazione.

E’ utile, infine, portarsi dei contanti per sicurezza, anche se le carte di credito sono largamente accettate può capitare di essere costretti ad usarli.

Buon viaggio!

commenti
  1. Che bel viaggio! Da fare prima o poi 😊

    Piace a 1 persona

  2. DAVID ROGAI ha detto:

    Molto interessante.! fai venire la voglia immensa di partire.
    un abbraccio e un saluto con un augurio per tutto.

    Piace a 1 persona

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